TECH DRIVE
17/06/2025

Chi è Luca de Meo: biografia, carriera e successi nel mondo dell'automotive

Luca de Meo è senza dubbio uno dei manager più brillanti e versatili del settore automobilistico europeo, capace di lasciare un segno profondo in ogni azienda in cui ha lavorato. Nato a Milano da genitori pugliesi, con una carriera vissuta tra dodici Paesi e cinque lingue parlate fluentemente, de Meo ha incarnato l’idea di un manager globale, capace di coniugare visione strategica, sensibilità di marketing e passione autentica per le auto.

Gli inizi tra Renault e Toyota

Dopo la laurea in economia aziendale alla Bocconi di Milano, con una tesi sull’etica degli affari, de Meo muove i primi passi proprio in Renault, in Italia, dove lavora tra il 1992 e il 1998 prima di essere trasferito nella sede centrale in Francia. Successivamente approda a Toyota Europa, arricchendo il suo bagaglio professionale in un contesto fortemente orientato all’efficienza industriale e alla qualità di processo.

L’epopea Fiat: la nuova 500 e il rilancio di Abarth

Nel 2002 rientra in Italia, nel gruppo Fiat. È l'inizio di un periodo straordinario, segnato da una rapida ascesa che lo porterà a ricoprire ruoli di crescente responsabilità: responsabile Lancia, CEO di Fiat, di Alfa Romeo e di Abarth, nonché direttore marketing del gruppo. A Torino si distingue per la sua visione innovativa e per la capacità di coniugare heritage e modernità.

Il suo capolavoro è il rilancio della Fiat 500 nel 2007, un progetto che diventa un caso di studio alla Harvard Business School. La campagna “500 Wants You” trasforma il lancio in un evento nazionale, con una memorabile "notte bianca" a Torino e oltre 3 milioni di unità vendute nel mondo. Parallelamente rilancia il marchio Abarth, trasformandolo da divisione tecnica a brand sportivo autonomo, con forte appeal tra i giovani appassionati.

Eppure, nel 2009, de Meo lascia Fiat, apparentemente per divergenze sulle sue ambizioni sportive (si dice volesse portare Abarth nel WRC) e per limiti imposti alla sua visione. Una scelta sorprendente, dato che era considerato il naturale erede di Sergio Marchionne.

L’esperienza Volkswagen: Audi, Ducati, Lamborghini e l’impresa SEAT

Passato al gruppo Volkswagen, de Meo assume la direzione marketing globale prima per il brand Volkswagen e poi per l’intero gruppo. Nel 2012 entra nel board di Audi come responsabile vendite e marketing, gestendo il posizionamento premium del marchio in anni cruciali.

Nel 2015 diventa presidente del comitato esecutivo di SEAT, marchio spagnolo allora in crisi. Qui compie un nuovo miracolo industriale: ristruttura l’azienda, lancia una gamma completa di SUV (Ateca, Arona, Tarraco) e crea Cupra, marchio sportivo premium ispirato al modello Abarth. SEAT passa da 400.000 a oltre 574.000 auto vendute all’anno sotto la sua guida, centrando il record storico di vendite nel 2019. De Meo siede anche nei consigli di sorveglianza di Ducati e Lamborghini, rafforzando la sua influenza nel mondo delle auto sportive e di lusso.

Il rilancio Renault: elettrico, Alpine e la sfida Ampere

Nel 2020 accetta la sfida più ardua: guidare il gruppo Renault in una fase di grave crisi. In cinque anni da CEO, trasforma radicalmente l’azienda. Ristruttura l’alleanza con Nissan, rilancia la gamma puntando fortemente sull’elettrificazione e crea Ampere, la divisione dedicata ai veicoli elettrici e al software, che guiderà direttamente tra fine 2023 e inizio 2025.

Parallelamente, riorganizza la presenza sportiva del gruppo, affidando all’unico brand Alpine la responsabilità delle attività agonistiche, a partire dalla Formula 1. Anche in questo caso emerge la sua capacità di trasformare marchi con forte identità storica in vettori di innovazione e immagine.

Nel 2023 assume anche la presidenza dell’ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), diventando portavoce dell’industria automobilistica europea in un momento di grande transizione tecnologica e regolamentare.

L’addio all’automotive e il salto nel lusso

Nel giugno 2025, con un comunicato asciutto ma denso di significato "Arriva un momento nella vita in cui si sa che il lavoro è concluso" annuncia le sue dimissioni da Renault. Il motivo? Una nuova sfida in un settore inedito: diventerà CEO di Kering, colosso del lusso francese che controlla Gucci, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent.

È la chiusura di un ciclo e l’inizio di un altro. Perché la carriera di de Meo è sempre stata segnata dalla capacità di sorprendere e di reinventarsi, sfidando i pregiudizi. “Il mio trucco è stato diventare migliore in ciò che non ci si aspetta da un italiano: più puntuale di un tedesco, più disciplinato di un giapponese, più resistente al Maotai di un dirigente cinese”, ha raccontato durante il discorso di nomina di Bocconiano dell’Anno. Un’identità costruita sull’eccellenza, oltre gli stereotipi.

Da Torino a Barcellona, da Wolfsburg a Boulogne-Billancourt, Luca de Meo** ha attraversato l’industria dell’auto europea da protagonista** assoluto. Ha rilanciato marchi, creato icone, tracciato rotte nuove in un settore spesso ancorato al passato. Oggi lascia Renault dopo averla risanata e trasformata, pronto a portare il suo talento manageriale in un nuovo universo. Se c'è una costante nella sua carriera, è questa: ovunque vada, lascia il segno.