TECH DRIVE
11/04/2024

Sostenibilità al primo posto per VOLVO - Il perché dell'elettrico e la transizione energetica

La Urban Mobility Conference si è tenuta a Milano e si è parlato di smart city, della nuova mobilità urbana, di temi come Sicurezza e Innovazione ma soprattutto di Sostenibilità, tema da sempre prioritario per Volvo, intervenuta per raccontare l'inizio di un percorso di sensibilizzazione sulla transizione energetica e la scelta fatta dal brand di indirizzarsi per questo sull'elettrico.

Iniziamo dalle parole di Michele Crisci, Presidente di Volvo Car Italia: “Negli anni più recenti la Sostenibilità si è spostata dal piano della responsabilità individuale a quello della responsabilità aziendale. In virtù delle esigenze legate alla transizione energetica la sostenibilità è diventata anche un'opportunità straordinaria di sviluppo per le aziende che ne hanno sempre fatto un valore di marchio, come è il caso di Volvo. La ricerca legata alle nuove tecnologie e i progetti di collaborazione finalizzati alla definizione dei futuri contesti di mobilità, come la Green City Zone di Göteborg, hanno procurato e procurano a Volvo grandi possibilità di crescita. Attraverso la proposta della propria strategia legata alla mobilità elettrica, Volvo interpreta il ruolo di Casa all'avanguardia nella trasformazione del mondo della mobilità proprio in chiave di Sostenibilità e così facendo garantisce anche a se stessa un futuro sostenibile.”

A proposito di sostenibilità gli obiettivi che Volvo si è prefissata da raggiungere entro il 2030 sono quello di ridurre le emissioni auto del 75% rispetto ai livelli del 2018 come riferimento, di ridurre del 40% il consumo energetico delle attività operative aziendali per vettura media, di arrivare al 30% e sui nuovi modelli al 35% di materiali riciclati usati per la costruzione, di ridurre il consumo di acqua utilizzata dalle attività operative del 50% e di riutilizzare o riciclare almeno il 90% di rifiuti provenienti da esse.

L'ambizione è quella di diventare un'azienda circolare a impatto neutro sul clima entro il 2040. Un obiettivo tanto ambizioso quanto importante e riguardo al perché del passaggio alle auto elettriche ci sono i numeri della nuova EX 30 a rispondere in maniera a dir poco chiara. La sua impronta di carbonio infatti è la più bassa di qualsiasi Volvo mai prodotta e considerando tutto il suo ciclo di vita, quindi anche la produzione, siamo a 23 tonnellate per 200.000 chilometri, circa il 60% in meno di una XC-40 con motore a benzina. Con impronta di carbonio si intende ogni emissione di gas a effetto serra, fin da quelle per l'estrazione e la raffinazione delle materie prime. Inoltre se per la ricarica viene utilizzata energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili come l'eolico si riduce ulteriormente l'impronta di carbonio rispetto al mix di elettricità globale considerato in media del 42%.

Terminiamo sempre con le parole di Michele Crisci, in riferimento al perché della presenza di Volvo alla Urban Mobility Conference di Milano: “Volvo è molto attenta al tema dell’evoluzione del contesto urbano e della mobilità a esso associata, perché sarà cruciale in funzione della mobilità sostenibile di domani. In tal senso, è indicativo quanto abbiamo fatto a Milano, nel quartiere di Portanuova, dove è collocato il Volvo Studio Milano. In quello che è un esempio di sviluppo urbano avanzato e consapevole abbiamo attuato progetti a favore della mobilità elettrica e della decarbonizzazione. Penso a ELEC3City, il nostro servizio di car sharing elettrico di quartiere. Si dice che la relazione fra auto in città è impossibile; noi vogliamo dimostrare che può essere vero il contrario. La nostra strategia legata alla mobilità elettrica favorisce l’integrazione fra auto e città e i servizi collegati costituiscono una risposta valutabile in tonnellate di CO2 risparmiate”.